MENIU
Cantautrice, theremista e insegnante di canto.
Ho iniziato a cantare fin da bambina, a nove anni avevo già partecipato a vari concorsi canori locali ed entrai nel coro per bambini “gli scoiattoli di Concesio” , facendo concerti in tutto il nord Italia e registrando sigle per cartoni animati.
A 14 anni cominciai a dedicarmi al canto polifonico e a prendere parte nel coro “La Soldanella”.
La mia fame di conoscenza mi porta a studiare canto jazz con l’insegnante Anna Gotti , successivamente canto lirico con Floriana Cavalli, poi canto moderno con Betty Vittori , per approdare agli studi classici per pianoforte con il maestro Oscar del Barba (i miei contenti, ma un po’ sotto stress, si).
Decido di misurarmi con pubblici sempre più complessi e variegati, concorrendo per il Festival di Chianciano Terme, con un brano inedito, giungendo al terzo posto. Poi con il programma televisivo “Karaoke” condotto da Fiorello, vincendo la puntata (per una bambina dai era una cosa elettrizzante, ma dopo… ).
Conseguita la maturità nella metà degli anni ’90, rapita dal quel fenomeno dirompente che fu la scena delle produzioni indipendenti, inizio il mio pellegrinare, registrando per varie etichette, tra cui alcune dance, che mi portano ad essere “ospite d’onore” presso l’Ambasciata Italiana ad Hong Kong, grazie al successo di alcune hit a cui prestai la voce (ecco che la televisione già non mi interessava più: ora volevo conquistare il mondo a suon di gonnella e microfono).
Inizia così il mio impegno per le più svariate formazioni rock, blues, funky, pop: la gavetta? Credo di si (anche se per me non finisce mai). Fatto sta che li, in quel contenitore di rock band, nella gavetta, c’erano e ci sono cose molto buone da gustare.
Non contenta decido di esplorare anche il folk, al fine di prendere parte a quel percorso di investigazioni delle proprie radici, iniziando una collaborazione, tra le più simpatiche e folli della mia vita, con il cantautore dialettale bresciano Charlie Cinelli. In questa occasione, per me formativa, iniziai a cimentarmi anche con la composizione di temi e canzoni ad uso teatrale per la divulgazione della tradizione bresciana (una vera scuola che fissò in me i rigidi schemi della canzone).
Negli anni zero partecipo come tastierista allo spettacolo teatrale “Il Grigio” di Giorgio Gaber, rielaborato dall’attore Carlo Infanti e per pagarmi da vivere intraprendendo l’attività d’insegnante di canto presso l’Accademia della voce, Istituto artistico musicale Ottava, alternando insegnamento e perfomance dal vivo.
Collaboro con il Maestro Paolo Ugoletti (Conservatorio di Brescia) per un progetto che sperimenta la commistione tra musica classica e contemporanea.
Non abbandono il teatro e mi cimento come soprano drammatico per lo spettacolo teatrale “Antichi passi, il suono delle stanze” per il Museo Santa Giulia in Brescia.
Senza risparmiarmi e per paura di annoiarmi (è un eufemismo…cit.) formo un mio quartetto: violino, violoncello, chitarra classica e voce. Alè!
Poi c’è l’incontro con Gianni Maroccolo (produttore-bassista e fondatore tra i più significativi progetti della scena rock italiana: Litifiba – C.S.I – Marlene Kuntz – PGR e tanti, ma tanti altri, perfino me) ed il mio ingresso nella scena indie italiana, a me ancora sconosciuta. Si crea un feeling tale che sfocia nel progetto “IG”, un’idea mia e di Gianni, intorno alla quale il mio amico produttore decide di costruire un supergruppo coinvolgendo i musicisti dei Litfiba, Csi, Marlene Kuntz e giovani talenti (quest’ultimi torneranno nella mia vita).
Una vera palestra di allenamento dove comporre musica e i testi per gruppo fu una sfida che mi portò più soddisfazioni che grattacapi (ma ancora mi prude la testa).
Da questi studi e laboratori (amo definirli così perché ebbi modo di misurarmi con il meglio della musica pop rock italiana, benché di estrazione alternativa) nascono 12 canzoni, che vengono poi strette nell’album “BASTIAN CONTRARIO”, di cui Toni Verona (editore per Ala Bianca Group con distribuzione Warner), decide di pubblicare e produrre.
Così metto a fuoco me stessa e conquisto il mio ruolo definitivo di cantautrice. L’album, diversi ep e compilation, portano grandi soddisfazioni a tutti: un tour europeo, un tour teatrale in Italia e poi un tour club, dei remix di Lorenzo “Jovanotti” Cherubini e Riccardo Tesio (compositore e chitarrista dei Marlene Kuntz) e collaborazioni molto intense, tra cui sonorizzazioni dal vivo di una serie di film muti anni 30, tra i quali: “Rapsodia Satanica”, “L’uomo meccanico”, “La Signorina Else” insieme a Gianni Maroccolo e i Marlene Kuntz.
Partecipo come voce femminile e theremista all’album “UNO“ degli MK e le perfomance dal vivo non finiscono mai, tra concerti, reading, sonorizzazioni strumentali. La scuola dell’ex C.P.I. (Consorzio Produttori Indipendenti) porta a consumare molte scarpe, gomme e carburante (ah dimenticavo: anche tante salviette struccanti).
Decido di prendermi una pausa, non solo per ricaricare le batterie con energia nuova, al fine affrontare percorsi musicali sempre inediti per me, ma anche per conquistare un altro spazio di me stessa: la famiglia.
Nasce così il prodotto della mia maturità: la leonessa Barbara!
Nel frattempo, mentre raccolgo con calma appunti, idee, suggestioni e persone (soprattutto le persone, quanto sono importanti) partecipo all’album solista di Gianni Maroccolo “VDB 23: nulla è andato perso”. E come sempre “Marok” mi da’ la possibilità di godere di ottima compagnia, insieme al mio maestro platonico, Franco Battiato e agli amici e colleghi conosciuti nel mio percorso: Piero Pelù, Cristiano Godano, Cristina Donà (quanto mi piace), Massimo Zamboni, ed il compianto Claudio Rocchi (co-autore dell’album).
Per tenermi in forma e non farmi prendere dalle ansie di giovane madre, conseguo con la docente Elisabeth Howard l’Attestato di insegnante di canto presso l’Accademia Vocal Power Italia di Anna Gotti.
Mi dedico allo spettacolo musical-teatrale “La Grande Guerra Bianca in Adamello” del cantautore e regista bresciano Piergiorgio Cinelli che vede anche la partecipazione di Marco Remondini (sax & violoncello).
Per non sparire proprio dalla circolazione e per dare il contributo ad una causa per me importante in qualità di nipote di partigiani, partecipo all’operazione ”Breviario Partigiano” dei Post CSI con Maroccolo, Zamboni, Magnelli, Canali, Filippi ed un’altra voce e personalità da me sempre stimata: Angela Baraldi (scusate se parteggio per la categoria, ma in un settore quasi tutto al maschile quando si incontra una donna è una boccata d’aria per me).
Di necessità virtù prendo parte al progetto “LED LUMIERE” omaggio alla canzone francese (Asnavour, Francoise Hardy, Leo Ferrè, Edith Piaf, Manu Chao, Jacques Brel che mi fa scoprire un mondo e che decido di portare in quello che sarà il mio nuovo album nel 2017).
A proposito di nuovo album è con un nuovo incontro, o meglio un re-incontro, che decido di tornare a fare un disco (mi piace chiamarlo così, anche perché credo che stamperemo il vinile): Andrea Pettinelli, che ribattezzammo con Maroccolo “Shelving” in occasione di un simpatico aneddoto che se avrà voglia vi racconterà lui. Ci conoscemmo ai tempi della IG Banda, lo precettammo nel triplice ruolo di fonico (in scena con noi sul palco) dub master e tastierista: una vittima delle nostre imprese folli (si dedicò anche al management e fu uno dei nostri più attivi promoter per le date dal vivo).
E’ con lui, con la sua band e la produzione che gestisce (lo abbiamo instradato bene il ragazzo vero?) che decido di dar vita all’album per me più bello che abbia fatto fino ad ora: ”STEREOCOSMICA” insieme a Lo Zoo di Berlino, prodotto dal Consorzio ZdB e Gianni Maroccolo su licenza Goodfellas.
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